Trattando della menopausa nel nostro Congresso SIGO a Napoli, voglio difendere i concetti dell’attenzione da dare alle caratteristiche fisiche ed anamnestiche, ma anche alla personalità della donna che è di fronte a noi, ricordando che deve essere nostro impegno rendere la terapia corrispondente all’insieme delle sue esigenze e quanto più personalizzata possibile.
Donne che si sono impegnate a mantenere una forma fisica il più vicina possibile a quella da ciascuna percepita come la più rappresentativa della propria personalità e dei propri ruoli sociali e personali, hanno certamente bisogno di una particolare attenzione a mantenere quella forma e quell’aspetto che più le corrispondono.
A quelle donne, che dopo le gravidanze si sono impegnate per tornare alla forma fisica antecedente, e l’hanno strenuamente difesa nel corso della loro vita, come non offrire un supporto per evitare la fisiologica modificazione della forma fisica legata alla menopausa, ove la presa di peso e l’accumulo di grasso a livello addominale, modifica così drasticamente quella figura che lei ha sempre ricercata e voluta per se?
Anche in questo caso, sta al medico consigliare il tipo di alimentazione e la necessaria attività fisica, ma anche contrastare il circolo vizioso legato alla perdita di ormoni ovarici che prima controllavano la forma fisica orientando la disposizione del grasso da endo- ad extra-addominale, e che, scomparendo dopo la menopausa perdono ogni possibilità di effetto.
Del pari anche il modificarsi della relazione di coppia, l’attutirsi del desiderio e il ridursi della capacità di risposta alla stimolazione emotiva e fisica, rappresentano eventi che vengono percepiti e sofferti dalla donna, e che rendono anche più fragile la relazione con il partner che, in una età che diviene sempre più complessa anche per lui, ne soffre e si sente piano piano allontanato e meno ricercato dalla donna di cui, con nostalgia e tenerezza, ricorda la passionalità di un tempo.
In questo hanno gran ruolo anche il cambiare degli odori di se, della propria femminilità, il modificarsi dell’elasticità della cute, della sua idratazione e il ridursi della masse muscolari progressivamente sostituite da adipociti e fibroblasti, tutti eventi che fanno parte della fisiologia dei cambiamenti della donna in questo periodo.
Questo anche deve essere tenuto in conto dal ginecologo, in chi lo segnala con sofferenza, o comunque in chi pur accettando il cambiamento dell’immagine di se non vorrebbe vederla modificare così incisivamente.
A queste donne, credo che debba essere da noi offerto un supporto specifico ed un aiuto terapeutico che si caratterizzi per l’assoluta personalizzazione dell’offerta, in funzione delle caratteristiche dell’individuo, della sua storia personale, famigliare e dell’impatto psicologico e fisico che tutto questo ha su di lei. Va detto anche che è ricchezza il modificarsi della figura umana, che, proprio attraverso questa serie di cambiamenti, propone sempre più l’importanza rispetto all’aspetto fisico di un “io” psicologico e relazionale che si avvale di tutta una serie di contenuti e potenzialità per le quali forma fisica, seduttività ed eroticizzazione, non hanno più la stessa importanza che negli anni della fertilità.
Sta a noi capire il tipo di offerta che deve essere fatta a chi ci sta di fronte e ci chiede un aiuto: non vi sono modelli assoluti da seguire, ma è invece indispensabile il rispetto della personalità e dei desideri della donna da adeguare a cure, consigli e suggerimenti, che tramite la nostra cultura, siano personalizzati per raggiungere gli obbiettivi che ci vengono richiesti.
Rispetto della personalità e personalizzazione della cura sono quindi il binomio che ci deve guidare nei consigli e nelle proposte, in questo mondo sempre più complesso, che richiede il nostro massimo impegno per aiutare la donna nella sua quotidianità e nella protezione del suo futuro.
Fonte: Ginecorama (ottobre 2013) – Dr. A. R. Genazzani